L’Italia che esiste, l’Italia che resiste

___________________________________di Dino Perrone

 

A dispetto della crisi economica, degli scandali, delle inefficienze e lentezze della macchina politica e burocratica, c’è ancora un Paese che non ha calato la testa e non ha perso la voglia di investire nel futuro. A questo Paese intendiamo continuare a dare voce e sostegno

 

Anche in mezzo alle macerie può sempre spuntare un fiore.

Di questo dovremmo rammentarci quando osserviamo, a volte restando giustamente addirittura attoniti, le vicende italiane.

Intendo dire che, fortunatamente, pur tra molteplici affanni e ritardi, c’è anche ed ancora un’Italia che ce la fa. Un Paese che merita rispetto infinito proprio perché resiste e tiene in piedi l’intera baracca. E lo fa in silenzio, con tenacia, con caparbia convinzione. A volte dovendo persino superare il disgusto per il riaffiorare del malaffare in troppi suoi settori vitali.

Questa Italia c’è, nonostante tutto. Quasi a dispetto di tutto.

Esiste e soprattutto resiste.

Dico ciò senza alcun intento artificialmente patriottico o meramente consolatorio, né per fornire irrituali aperture di credito al governo Renzi che, peraltro, ancora non sembra in grado di scrollarsi di dosso una immagine fatta più di annunci che di cose concrete.

Dico questo semplicemente perché, quale rappresentante di quel vivace e vitale mondo artigiano che si riconosce nella nostra associazione, avverto il dovere di andare oltre il velo delle apparenze, di scandagliare il profondo per contribuire a scrivere un altro racconto del nostro Paese.

Un Paese dove è ancora possibile scovare l’eccellenza persino nelle situazioni all’apparenza meno favorevoli. Eccellenza che, anche nelle piccole e medie imprese artigiane, non è solo frutto della geniale individualità ma il prodotto più maturo e consapevole di sistemi sofisticati e di organizzazioni di grande complessità.

Questo Paese, ripeto, esiste.

E resiste alle avversità, alle crisi, alle miopie di classi dirigenti succedutesi negli anni e che hanno fatto troppo poco perché venissero sprigionate tutte le potenzialità disseminate sul territorio. Resiste a politiche ingiustamente punitive, a disattenzioni perenni, a scelte di politica economica ed industriale che non è azzardato definire dagli esiti scellerati.

Resiste, questo Paese, attraverso i suoi imprenditori che, anche negli anni più duri della crisi economica che ha squassato i mercati e le economie internazionali, sono stati capaci non solo di diffondere all’estero l’immagine e la sostanza dell’Italia migliore ma anche di difendere con le unghie i livelli occupazionali per impedire il crollo definitivo della domanda interna.

Resiste ed esiste, questo nostro Paese, anche per il fatto che, statistiche alla mano, un giovane su quattro si inventa il proprio lavoro, dando così vita a quell’emergente ed interessante fenomeno dell’auto-impiego che rappresenta meglio di tanti discorsi la capacità di risposta alla crisi delle nuove generazioni.

Esiste e vuole continuare ad esistere, questo nostro Paese, anche perché ogni mese continuano ad aprirsi circa cinquantamila partite Iva.

Segno di una Italia che è convinta di poter ancora investire sul futuro, mettersi alla prova, misurarsi con le mille sfumature del cambiamento.

E’ da questi giacimenti non completamente sfruttati se non addirittura ancora nascosti che può alimentarsi una contagiosa e positiva voglia di reagire, di risalire la china, di ridestarsi da un sonno durato troppo a lungo.

Ancora una considerazione che si richiama perfettamente a quanto espresso finora.

 

Nelle scorse settimane la nostra associazione ha celebrato la propria assise nazionale. Un appuntamento non rituale perché ritengo di poter legittimamente affermare che sul palco del congresso ha preso la parola l’Italia migliore, quella che appunto esiste e resiste. Che ha ancora sogni da coltivare, ambizioni da realizzare, sfide da affrontare a testa alta.

L’impegno quindi che sento di poter assumere a nome dell’intera Acai e della sua dirigenza è quello di continuare a dare voce, in maniera sempre più autorevole e convinta, a questa Italia che non si piega e non arretra. Che non pretende aiuti perché convinta di potercela fare anche da sola.

Il Paese del mondo artigiano, delle imprese familiari, del made in Italy che conquista i mercati di tutto il mondo.

Il Paese dove, proviamo a non dimenticarlo mai, dietro ogni maceria può sempre spuntare un bellissimo fiore.

 

Dino Perrone

Presidente Nazionale ACAI