Come costruire un Paese solidale

___________________________________di Dino Perrone

 
Richiamandosi all’esigenza di verità, come ci ricorda il Santo Padre. Ma in pochi, nella società italiana, mostrano di avere il coraggio di imboccare questa strada. 
 
E’ davvero destinata a restare un sogno la costruzione di un Paese autenticamente solidale ?
Certo non è che abbondino i segnali incoraggianti affinché questo sogno si tramuti presto in realtà. E soprattutto non aiuta la travagliata fase economica che sta attraversando l’Italia.
C’è il rischio che, dinanzi al perdurare di una crisi che da finanziaria ed economica adesso comincia ad essere anche occupazionale, si affievolisca l’attenzione generale verso le tematiche della solidarietà.
C’è il rischio, cioè, che ognuno pensi a salvare solo se stesso, senza badare agli altri. Questo è il primo, rovinoso passo che conduce a sostituire, in tutti i rapporti, l’io al noi. Con  ciò aprendo le porte a quell’egoismo sociale che è la negazione appunto di ogni forma di solidarietà.
Il rischio c’è, ripeto. Ed è forte.
Allora, per noi cattolici impegnati nel sociale, appare più che mai opportuno continuare a riflettere, ogni giorno, sui contenuti della Caritas in veritate, l’enciclica di Papa Benedetto XVI che nei mesi scorsi ha visto la luce proprio nel momento topico della crisi economica internazionale.
Riflettere su questi contenuti per provare a metterli in pratica. Per farli diventare carne viva.
Confesso che, in giorni nei quali la fibrillazione del mondo politico italiano è arrivata alle stelle, contribuendo ad aumentare il disagio dei cittadini verso certe forme esasperate di lotta all’interno dei partiti, la rilettura del documento papale ha rappresentato un solido ancoraggio a quei valori cristiani ed universali così tanto denegati nel tempo presente.
Le riflessioni di Papa Ratzinger contenute nella Caritas in veritate, riguardanti i vari ambiti della vita sociale,conservano infatti una piena e preziosa attualità. In particolare l’osservazione, sulla quale a mio avviso ancora non si è adeguatamente riflettuto da parte dei responsabili della cosa pubblica, che nessun fatto economico-sociale può ridursi al solo aspetto tecnico.
Il mero tecnicismo non può spiegare tutto, non può ricomprendere tutto.
Si tratta di una visione che invita ad un generale ripensamento sui fini ultimi non solo dell’economia, ma anche del mercato e della società.
Il tutto in una prospettiva di verità. Proprio ciò che manca in tanti passaggi della nostra vita quotidiana.
Occorre ripartire dalla verità, a mio avviso, per poter dire una parola davvero incisiva dell’Italia di oggi e sull’esigenza di una maggiore solidarietà nazionale. Occorre fare appello alla verità per denunziare le deficienze e le inadeguatezze presenti nelle classi dirigenti. Occorre l’amore per la verità per far crescere il senso civico di tutta la popolazione. Occorre il gusto per la verità per cogliere i tanti fermenti positivi comunque presenti in tanti strati ed ambienti della società.
Ma occorre anche altro.
Monsignor Giampaolo Crepaldi, che ha collaborato all’estensione dell’enciclica, nei mesi scorsi, ha dichiarato che  la Caritas in veritate rappresenta la strada affinché ‘ le persone guardino in se stesse e valutino la presenza della verità e dell’amore nella loro vita personale e comunitaria e, così facendo, vedano nel volto di Cristo la risposta piena a quella loro attesa’.
E’ un invito a riscoprire il senso delle cose, superando il contesto puramente mondano e razionale che si vorrebbe fosse alla base del nostro vivere, ed agire, quotidiano. E’ l’affermazione che un mondo senza Dio è un mondo senza speranza. Che l’economia senza etica è una cattiva economia. Che una giustizia senza amore è una giustizia senza carità.
E’ insomma l’affermazione che tutto deve essere illuminato dalla presenza di una Fede che non può arrivare ‘dopo’, quando altre forze si sono dispiegate autonomamente. Ma che invece deve essere presente in tutti i piani dell’agire umano proprio per collocarlo in una prospettiva di verità.
Osservando invece il vissuto quotidiano del nostro Paese, è purtroppo agevole rendersi conto che non sempre quanto accade rispetta questa esigenza di verità.
Ed una società che tollera la menzogna, in qualsiasi forma, è sempre lontana da Dio e dai suoi cittadini.
 

 


Dino Perrone
Presidente nazionale ACAI 

 

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