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‘Come cattolici siamo chiamati ad affermare il valore redentivo del lavoro. Di ogni lavoro, dal più umile a quello più delicato e complesso. Il lavoro come manifestazione dell’azione invisibile della Grazia. La Chiesa, nelle encicliche Gaudium et spes e Rerum novarum, ci ricorda che il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo. Un bene utile, degno di lui perché adatto ad esprimere ed accrescere la dignità umana, necessario per formare e mantenere una famiglia, per avere diritto alla proprietà, per contribuire al bene comune. Ma la Chiesa, nel suo Compendio della dottrina sociale, ci ricorda anche come la disoccupazione sia una vera calamità sociale e che la piena occupazione è un obiettivo doveroso per ogni ordinamento economico orientato alla giustizia ed al bene comune’.

L’ACAI intende battersi, allora, per la costruzione di un modello sociale e culturale che apra le porte ad uno sviluppo sostenibile ed equo, in cui abbiano sempre più diritto di cittadinanza i valori della dignità, dell’uguaglianza e della convivenza tra le diverse culture. ‘A tutto ciò deve coniugarsi un progetto di formazione permanente dei nostri quadri dirigenti, per aiutarli a scoprire gli aspetti fondanti dell’Associazione. In tal senso dobbiamo essere in grado di esaltare la presenza dei consulenti come formatori di fede. Intensificare ulteriormente il nostro rapporto con la Chiesa significa anche proseguire quel discorso inteso a costituire, per esempio, l’organismo unico per i patronati cattolici, che rappresenta un obiettivo sul quale da tempo stiamo lavorando.

Un organismo capace di eliminare forme di concorrenzialità esasperata ed incomprensioni che ancora rendono non adeguatamente forte la presenza cattolica in questo settore’. Chiudendo il suo intervento, Perrone ha invitato l’ACAI a darsi degli obiettivi concreti, impegnandosi a portarli a termine entro il prossimo quinquennio. Obiettivi che vanno da un maggiore tesseramento ad una accresciuta presenza nei luoghi decisionali del Paese. ‘Cari delegati –ha concluso Perrone- guardandovi negli occhi mi convinco che nell’Acai ci sono energie sufficienti ad affrontare le sfide che ci attendono. Sono convinto cioè che continueremo a crescere, dopotutto, in misura dei problemi che occorrerà risolvere. Se riusciremo a portare a compimento tutto questo, allora davvero ognuno di noi potrà dire di essere stato all’altezza della nostra storia.

Ognuno di noi può aiutare il sole a sorgere ogni mattina. Osservando i vostri volti che riflettono tante belle storie di successo, di fatica e di passione civile, mi rendo conto che ciò che abbiamo costruito in tutti questi anni è già notevole. Ma che, grazie al vostro instancabile impegno, il nostro futuro potrà diventare addirittura grandioso, proseguendo così quel viaggio che l’Acai intraprese 60 anni fa con coraggio ed umiltà’.


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Intervento di chiusura del Congresso del Presidente Nazionale Prof. Dino Perrone