Pagina 4/5

L’ACAI intende quindi confrontarsi con tutti, nel Parlamento e nel Paese, rivendicando con forza il ruolo trainante dell’artigianato per lo sviluppo economico e civile.


‘Intendiamo diventare –ha dichiarato Perrone- un sindacato dei valori che vada oltre una funzione meramente rivendicativa e che abbia al centro del suo impegno una visione universalistica del mondo del lavoro. In tal modo riusciremo a porre gli artigiani, e con essi anche la nostra Acai, al centro del dibattito sul futuro socio-economico e culturale dell’Italia’.


Avviandosi a concludere il proprio intervento, Perrone ha voluto rispondere all’interrogativo, da lui stesso sollevato, su cosa sia davvero essenziale per una ssociazione intrisa di valori cristiani come l’ACAI.


‘Essenziale per l’Acai –ha scandito Perrone- non è  aprire una sede in più, associare un artigiano in più, varare un corso di formazione in più, avere una rappresentanza nel Cnel o sedere al tavolo delle trattative sindacali per il rinnovo dei contratti.  Tutto questo certo è importante, tutto questo è necessario, tutto questo fa immagine. Ma la vera sostanza dell’Acai è altrove, è sempre stata altrove’.


‘Essenziale per una associazione come la nostra è coltivare la speranza, essere essa stessa un tangibile segno di speranza’.


L’Acai, ha ricordato Perrone, è nata in tempi terribilmente difficili per il nostro Paese. Un Paese che mancava di tutto e che di tutto aveva tremendamente bisogno. Essa ha saputo rappresentare una speranza concreta per l’artigiano, il contadino, l’operaio, il professionista.


Ha parlato all’uomo-lavoratore con il linguaggio della comprensione e della verità.


Lo ha fatto ispirata dall’opera e dall’esempio di alcuni padri fondatori che sarebbero diventati giganti della chiesa cattolica come Papa Pacelli e Papa Montini.


Questi non sono tempi facili, ha ammonito il Presidente. ‘C’è una cultura strisciante che vuole erodere i valori cristiani. Avanza tra le pieghe della nostra società un egoismo sociale che rappresenta la spia più evidente di un malessere diffuso. E’ in gioco perciò la densità morale, la tenuta etica del nostro Paese, affidato ad una classe politica che continua a dare l’impressione di non saper dominare la crescita tumultuosa della società, di lasciarsi scavalcare dagli eventi, di rincorrere le emergenze senza essere in grado di prevenirle. Del resto nessuna regola e nessuna iniziativa legislativa portano, da sole, ad una equità sociale. Solo la coscienza morale migliora i rapporti sociali’.


Oggi più che mai, quindi, la nostra società ha bisogno di risorse etiche. Risorse, queste, che solo la Chiesa può dare. Perché, nonostante le apparenze e le opulenze, esiste davvero il pericolo di un esaurirsi della democrazia per il venir meno delle sue istanze etiche.


La Chiesa è chiamata oggi a rinforzare la democrazia con la parola, con l’insegnamento, con l’esempio. E questo a tutti i livelli.


E l’Acai, ha sostenuto Perrone, deve fare la sua parte in questa nuova opera di evangelizzazione permanente.


<<<<<    >>>>>