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Una associazione generosa, aperta ed innovativa dove hanno sempre potuto trovare spazio le energie, le forze, i talenti e le risorse sparse nel Paese’.


Perrone ha poi invitato il congresso ad eleggere un consiglio nazionale ‘composto da persone capaci di lavorare sulle cose concrete, di mettere realmente al servizio dell’associazione il proprio bagaglio di esperienze e competenze. Recandosi ad esempio in periferia per dare stimoli e consigli, lì dove è necessario un aiuto. Lì dove è necessario capire quali sono le difficoltà che impediscono lo sviluppo delle nostre sedi. Persone capaci di far sentire la propria presenza sul territorio, di essere un punto di riferimento credibile ed autorevole. Nel rispetto dei ruoli, certo, ma nella consapevolezza che una associazione, per progredire, ha bisogno di individuare le responsabilità di ogni suo componente’.


Nella relazione introduttiva, il nostro Presidente non ha mancato di puntare l’indice anche su ‘un tipo di periferia che sembra lavorare contro l’associazione, o che perlomeno si illude di poter fare a meno dell’associazione, concentrando i propri sforzi esclusivamente sui servizi’. Dinanzi a tali situazioni, Perrone ha auspicato che anche attraverso un necessario lavoro di potatura delle sedi improduttive, si provveda in modo adeguato, lungimirante ed illuminato al progressivo ricambio delle nostre risorse umane, di quanti lavorano nell’Acai a qualsiasi grado di responsabilità.


Il Presidente ha inoltre invitato tutte le componenti dell’ACAI a ‘procedere ad una seria, capillare, se necessario persino estenuante campagna nazionale di tesseramento’, questione che rappresenta uno snodo vitale per il nostro futuro, rammentando che ‘una forte associazione si costruisce anche e soprattutto attraverso il tesseramento’.


Senza una forte associazione, ha ammonito inoltre Perrone, non ci potrà essere alcun futuro neppure per i nostri servizi.


Al riguardo il Presidente ha affermato che ‘è tempo che ai vertici di tutti i servizi dell’Acai vengano scelte adeguate quanto specifiche professionalità, che non necessariamente debbono individuarsi al nostro interno, ma che anzi è forse opportuno ricercare nel più vasto panorama a noi esterno. Persone che però abbiano anche l’umiltà necessaria di considerare che non intervengono su un foglio bianco, dove ancora non è stato scritto nulla, ma che al  contrario sappiano che nel grande libro dell’Acai sono sono state già vergate tante pagine esaltanti, alle quali essi possono aggiungerne altre’.


Perrone ha poi illustrato quella che è la nostra idea per l’artigianato del domani, partendo dal nesso profondo che da sempre lega il mondo artigiano ai valori cristiani, alla Fede, alla solidarietà ed all’accoglienza.


‘Oggi l’attualità e la forza dell’artigianato risiedono proprio in questo consolidato sistema di valori che si esprime da un lato in una inesausta attenzione all’etica del lavoro, e dall’altro in una notevole potenzialità e capacità di dare risposte non effimere al problema della disoccupazione –ha evidenziato al riguardo il Presidente dell’ACAI- L’artigianato italiano, sia quello artistico che strettamente commerciale, è infatti un comparto economico in grado di fornire sempre notevoli opportunità di lavoro. 

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