48.ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

 

Cari amici,


con la presente comunicazione vorrei riferirmi ad un evento che riguarderà la Chiesa italiana, più ampiamente il nostro Paese, e che coinvolge anche la nostra Associazione, che interverrà con una sua delegazione essenziale, ma rilevante.


Si tratta della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre prossimi, dal titolo: “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale”, richiamando così una parte dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, dove si afferma: “Non parliamo solamente di assicurare a tutti il cibo, o un «decoroso sostentamento», ma che possano avere «prosperità nei suoi molteplici aspetti». Questo implica educazione, accesso all’assistenza sanitaria, e specialmente lavoro, perché nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita. Il giusto salario permette l’accesso adeguato agli altri beni che sono destinati all’uso comune” (n. 192).


Con l’obiettivo di dare un contributo all’intera società italiana per uscire dalla crisi in cui versa, in questa edizione dell’evento cagliaritano al centro delle sue attività verrà collocato il tema del lavoro. L’intenzione degli organizzatori è stare vicini a quanti soffrono per aver perso il lavoro o perché non riescono a trovarlo o comunque vivono una condizione lavorativa di fragilità e precarietà, ma anche e soprattutto cercare soluzioni e avanzare proposte per il mondo del lavoro, non limitandoci alle pur importanti teorie economiche che occorrono, ma avendo presenti davanti ai nostri occhi le persone in carne e ossa. Seguendo l’indicazione di papa Francesco, l’obiettivo è quello di “avviare processi” che impegnino le comunità cristiane e la società italiana a rimettere il lavoro al centro delle nostre preoccupazioni quotidiane a motivo della ineliminabile dimensione sociale dell’evangelizzazione, e da qui, per dare idoneo rispetto alla dignità trascendente di ogni persona umana, specie di chi vive in condizioni di povertà, a cominciare dai nostri giovani, in particolare le donne, e quei cinquantenni che ad un certo punto della loro vita, a motivo della crisi economica che imperversa da diversi anni, sono stati licenziati, e a quell’età si trovano nella difficile condizione di doversi ri-programmare e motivare i rispettivi percorsi di crescita umana e professionale.


Importante in questo cammino previo è il Documento (vai al documento)  che serve a preparare ad ogni livello ed in ogni ambito l’evento della Settimana sociale di Cagliari, che certo continuerà oltre Cagliari: vi invito a leggerlo, riflettervi su e condividerlo nelle rispettive sedi; l’idea a cui vi invito ad aderire, è quella di preparare – alla luce di quello che trovate nel testo – anche un testo scritto da parte delle vostre sedi, me lo inviate via mail, e insieme alla delegazione dell’ACAI che parteciperà a Cagliari, potremo presentarlo nei gruppi di studio che ci saranno come contributo della nostra Associazione sul senso e l’orientamento che secondo noi è possibile dare alla questione ‘lavoro’ nelle criticità e potenzialità odierne. In particolare, vi invito a riflettere sul titolo del documento: come ACAI, quale lavoro vogliamo? Con quali caratteristiche, quali modalità? E cosa significa per la nostra Associazione che il lavoro per essere dignitoso, deve essere ‘libero, creativo, partecipativo, solidale’? Rispondere a queste domande costituisce, ritengo, un modo necessario per essere presenti e rilevanti come ACAI nel nostro territorio nazionale e come partecipazione al cammino che le nostre comunità civili ed ecclesiali sono chiamate a organizzare e a vivere per rispondere ai problemi della nostra gente.


Da parte mia, resto a disposizione per accompagnare e sostenere il cammino delle diverse sedi ACAI sul territorio in cui siete impegnati. Grazie.


don Domenico Santangelo
Consulente Ecclesiastico Nazionale ACAI